All’Archivio storico di Carpi dopo l’estate il fondo della regista con i copioni dei film, foto, master e documenti originali
Carpi, 23 luglio 2019
Dal copione originale di "Galileo" ai master del "Portiere di notte", dai dialoghi di "Francesco" e "Milarepa" alla scaletta di montaggio di "Interno berlinese", fino alla sceneggiatura di "Dove siete? Io sono qui", alla prima stesura del film "La pelle", al testo di doppiaggio per "L'ospite". E poi, ancora, foto di scena, manifesti e locandine dei film, rassegne stampa, appunt\i, piani di lavorazione e i tanti numerosi riconoscimenti ricevuti in carriera, tra i quali il Giffoni, il premio Rai alla mostra di Venezia e la Navicella.
Sono solo alcuni esempi della straordinaria ricchezza del fondo archivistico donato dalla regista Liliana Cavani al Comune di Carpi. Nata a Carpi nel 1933, deve a sua madre la passione per il cinema. Laureata in Lettere Antiche a Bologna nel 1959, negli anni dell’università fonda a Carpi, con alcuni amici, un cineclub che le permette di vedere e di far vedere i capolavori della storia del cinema che non arrivano nel paese. Dopo la laurea, a Roma, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, corso di regia, da cui inizia la carriera di regista.
La giunta comunale, su proposta del sindaco Alberto Bellelli, martedì 23 luglio ha accettato la donazione, accompagnata da una lettera autografa della regista, accogliendo così nell'Archivio storico comunale di Carpi l'archivio professionale di Liliana Cavani, impegnandosi a garantirne la corretta conservazione e a promuoverne la valorizzazione e consultazione pubblica.
"Per Carpi è un grande onore e una grande responsabilità - commenta il sindaco Bellelli - e nel ringraziare Liliana Cavani per questo gesto di affetto per la sua città, voglio sottolineare come si tratti di un percorso avviato da anni, segno di un legame che nel corso del tempo si è sempre più consolidato".
L'Archivio professionale di Liliana Cavani, la cui consegna ufficiale è prevista dopo l'estate, consiste in centinaia di documenti conservati in decine tra scatole, buste e raccoglitori, a cui si aggiungono libri e pubblicazioni, cassette vhs, giornali e riviste. Numerosi anche i block notes con gli appunti presi dalla regista durante la lavorazione dei film, i materiali di lavorazione con le sue annotazioni a penna, i quaderni del periodo universitario.
"Sono tutti materiali preziosi per gli studiosi dell'opera della regista - aggiunge l'assessore alla Cultura Davide Dalle Ave - che l'Archivio storico metterà al più presto a disposizione del pubblico. Siamo certi che potrà rappresentare un'ulteriore occasione di ispirazione per i tanti che guardano al lavoro di Liliana Cavani con ammirazione e interesse per le sue tematiche espressive, la maturazione artistica raggiunta e l'originale linguaggio estetico che caratterizza la sua opera. Il Comune, inoltre, è impegnato a continuare l'attività di valorizzazione della sua opera nelle iniziative culturali che programmeremo già a partire dal prossimo autunno".